Autismo, quei bambini hanno bisogno di uno Stato vero e di una famiglia forte
A pochi giorni dalla giornata mondiale sull’autismo voglio dare voce a chi spesso non viene compreso, perché siamo noi “normali” a non avere più un contatto autentico con la realtà. Quando cresci un bambino ti rendi conto di quale sia il livello di civiltà intorno a te. Prima ne hai solo una percezione, poi, cercando di guardare il mondo con gli occhi del piccolo, capisci che la solita frase “fate più figli” è solo uno slogan: dal momento in cui un figlio c'è davvero contano solo le tue forze. Se poi provi ad immedesimarti nelle famiglie che crescono ragazzi autistici, se tenti per un attimo di entrare nella loro quotidianità, ti accorgi che di fronte hai un percorso ad ostacoli senza fine. Va messa al centro la famiglia perché è il collegamento più diretto con chi conosce il problema. Molti ragazzi autistici riescono ad avere una vita sociale accettabile solo grazie al supporto economico, materiale ed educativo della famiglia stessa. Bisogna scegliere percorsi individuali che possano ridurre la forbice della diversità, offrendo direttamente risorse alle famiglie per garantire un’adeguata assistenza domiciliare, nella libera scelta delle famiglie. Ogni bambino ha diritto ad avere un suo percorso riabilitante personalizzato, costantemente monitorato, per offrire un’opportunità di autonomia, indipendenza ed inclusione. Le istituzioni non si possono permettere di avere paura del “diverso”, di ignorarlo, di non conoscerlo; ognuno rappresenta una ricchezza. La lontananza dai problemi reali porta anche a vergognose gaffe come quella del Presidente della Regione Sicilia che invita un gruppo di disabili per un confronto, salvo scegliere per l'occasione una sala inaccessibile a causa delle barriere architettoniche. Conosco diversi genitori di bambini autistici; potrei riconoscerli anche senza sapere… Non cercano compassione ma comprensione, quel minimo che potrebbe garantire loro una vita dignitosa: una semplice passeggiata spensierata permettendogli anche di sbagliare strada. Questi genitori che vivono per i loro figli sono persone uniche dotate di una forza straordinaria che si chiama Amore.
Pensatore intermittente , sempre condizionato dal cuore , vincolato da un incurabile senso di giustizia. Ha vissuto una vita divisa fra la passione per la politica e la concretezza dell’impegno lavorativo. Ha ricoperto diversi ruoli politici che gli hanno permesso di provare a mettere in pratica le sue idee facendolo scontrare con i muri dell’indifferenza e dell’individualismo. Ora fa l’opinionista per una rivista on line, Perugia Today, come osservatore vicino e distante rispetto al mondo che ci circonda. .
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