Le regionali, i candidati, la dignità ignorata e il nemico da battere a tutti i costi Fate attenzione quando qualcuno si avvicina per darvi una “amichevole” pacca sulla spalla. Magari sta per chiedervi se volete candidarvi alla Presidenza della Regione. Così è successo negli ultimi giorni in Umbria, dopo l’innaturale accordo PD – Cinque Stelle, si sono susseguiti una serie di nomi che di volta in volta sono stati presentati come il migliore possibile. Chi è stato buttato giù dalla torre perché considerato poco civico e chi invece ha dignitosamente fatto un passo indietro autonomamente semplicemente con un “no grazie”. Tutti potenziali candidati scelti da una cerchia così ristretta da rinnegare in pochi giorni quello che doveva essere il DNA di due partiti che hanno fatto delle primarie e delle consultazioni della base elettorale il loro punto di riferimento. Tutto questo è volato via per un interesse più alto, quello della vittoria a tutti i costi, l’ideale più forte è battere il nemico. Ma spesso l’unione non fa la somma. E così nel giro di qualche giorno è sembrato di rivivere dentro un film, quel bellissimo “Goodbye Lenin” la cui trama racconta di una donna residente nella Germania Est che, colpita da un infarto, entra in coma. La donna si risveglia dopo otto mesi non immaginando che in questo breve lasso di tempo il mondo attorno a lei sarebbe profondamente cambiato. Si ammala con il Muro di Berlino ancora in piedi e si risveglia dopo la sua caduta. Sembra di rivivere la stessa esperienza di chi prima ha provato il Governo giallo – verde e dopo essersi addormentato si è risvegliato con quello giallo – rosso. Difficile per chiunque comprendere appieno cosa sia veramente successo e forse non lo sapremo mai ma sicuramente la forza calamitante della poltrona non può non aver influito. Se guardiamo a casa nostra, un pezzo del muro è stato spazzato via dagli scandali che ci hanno trascinato ad elezioni anticipate. Poi se con la lente vogliamo entrare nel merito delle liste presentate, ci si accorge che qualcuno ha voluto far finta di niente, come se quel muro fosse ancora eretto e non fosse mai accaduto nulla. Anche correndo il rischio di candidare chi è già pronto al salto verso Renzi il giorno dopo le elezioni. Ma in fin dei conti l’importante ora è portare acqua… C’è chi accusa Di Maio di aver fatto una forzatura in Umbria che ha ben poco di politico, un vero e proprio cinico calcolo. Quando decidi di allearti con il tuo nemico storico rischi di far venire il mal di testa ai tuoi elettori, più probabilmente il mal di pancia… Questi sono gli effetti dell’innamoramento per le stanze del potere. E’ una sorta di ipnosi. Non c’è nulla di scandaloso sul piano costituzionale, è tutto nel rispetto delle regole formali, solo formali. Qui il vero problema è la dignità, indispensabile per far rialzare la testa ad un Paese. Qualche volta è meglio perdere dignitosamente per poi rialzarsi piuttosto che voler vincere a tutti i costi perché non si è capaci di perdere.
Pensatore intermittente , sempre condizionato dal cuore , vincolato da un incurabile senso di giustizia. Ha vissuto una vita divisa fra la passione per la politica e la concretezza dell’impegno lavorativo. Ha ricoperto diversi ruoli politici che gli hanno permesso di provare a mettere in pratica le sue idee facendolo scontrare con i muri dell’indifferenza e dell’individualismo. Ora fa l’opinionista per una rivista on line, Perugia Today, come osservatore vicino e distante rispetto al mondo che ci circonda. .
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