Adesso che stiamo compromettendo i fantastici rapporti con la nostra amica Francia, come faremo a dormire sonni tranquilli? Se non vuoi litigare con i transalpini c’è solo un modo: diventare una loro colonia ed obbedire. Quando poi decidono di darci lezioni sull’accoglienza, come è stato più volte denunciato dalle associazioni umanitarie, dovrebbero ricordarsi di tutte quelle persone che, presso i posti di frontiera, dopo averle picchiate e lasciate senza cibo ed acqua, ci ributtano in Italia dal confine di Ventimiglia, senza alcuna vergogna, minorenni compresi. Dalla Francia è arrivato lo stop all'accoglienza dei migranti ospitati in Italia con controlli super rafforzati sul confine francese, alla faccia del rispetto dei diritti umani... Secondo i dati ufficiali, la Francia a Ventimiglia respinge ogni giorno 80 migranti che dall'Italia provano a passare il confine in ogni modo. Negli ultimi anni sono almeno 28 i migranti che hanno perso la vita provando a varcare la frontiera. La Francia che ci fa la morale è lo stesso Paese che di fatto ha sospeso unilateralmente il Trattato sulla libera circolazione delle persone in Europa. Il medesimo che non è riuscito a creare le condizioni per una vera integrazione delle varie generazioni di nuovi nati di famiglie immigrate, contribuendo a creare il problema delle banlieue parigine e del loro degrado misto ad insicurezza. Un po’ quello che sta avvenendo di recente anche in Italia.Ma la storia ci insegna che a loro bisogna sempre dire signorsì per andare d’accordo, anche quando negli anni 90 ripresero ai fare gli esperimenti nucleari sull’atollo di Mururoa; anche in quella occasione solo qualche protesta da parte delle nostrane associazioni ambientaliste ma nessuna voglia di rompere i rapporti con i nostri supponenti vicini. La questione è politica, come sempre, e forse in parte supportata anche da qualcuno che da noi parteggia per la parte avversa. A parti ribaltate, con tanto di sproporzionato spirito nazionalista francese, avremmo avuto davanti un Paese super compatto.In realtà anche questa volta il problema è unilaterale. Loro dicono che l’Europa ci paga per accogliere tutti come porta del mediterraneo, alla faccia della solidarietà internazionale. Noi abbiamo sempre fatto la parte del tappetino per pochi spiccioli. Ora è normale alzare la voce e chiedere finalmente un patto europeo per la gestione dei flussi migratori così come suggerito da tutti i leader che ancora hanno a cuore la politica e la sorte di un’Europa che appare sempre meno capace di gestire le emergenze e sempre più punto nevralgico degli interessi economici dei Paesi più forti.
Pensatore intermittente , sempre condizionato dal cuore , vincolato da un incurabile senso di giustizia. Ha vissuto una vita divisa fra la passione per la politica e la concretezza dell’impegno lavorativo. Ha ricoperto diversi ruoli politici che gli hanno permesso di provare a mettere in pratica le sue idee facendolo scontrare con i muri dell’indifferenza e dell’individualismo. Ora fa l’opinionista per una rivista on line, Perugia Today, come osservatore vicino e distante rispetto al mondo che ci circonda. .
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