Il Blog di Franco Parlavecchio

15 October 2017 by Franco Parlavecchio
Perchè per lo Ius Soli non protestano i diretti interessati ma solo i politici in cerca di rielezione? Il digiuno poi è cosa seria..
ius soli

Tornato di moda il digiuno! Non parlo di quello consigliato da tanti medici e non, che invitano a digiunare per motivi di salute, per disintossicarsi. In questi giorni è ritornato ad essere uno strumento di lotta politica. Ritornato perché sono storici i digiuni organizzati in Italia soprattutto dal Partito Radicale, per decine di battaglie civili. Pannella si impegnava in digiuni molto prolungati, con solo i famosi tre cappuccini al giorno, qualche volta anche con lo sciopero della sete, pur di attirare l’attenzione pubblica. Prima di lui Aldo Capitini. Questa volta invece il trascinatore del cibo mancato è Luigi Manconi, sociologo e parlamentare, persona molto seria e competente, che ha deciso di fare lo sciopero della fame per lo ius soli. Un digiuno diverso, a staffetta, al quale hanno aderito diversi parlamentari. Cioè oggi non mangio io, domani ti passo il testimone e non mangi tu, ovviamente basandosi sulla fiducia di chi lo dichiara. In pratica uno sciopero a singhiozzo. Ma ce n'era veramente bisogno? Non vorrei sembrare troppo populista ma onestamente non trovo questa battaglia così entusiasmante, soprattutto perché non vedo schierati in prima fila proprio coloro che dovrebbero beneficiarne. Non ho visto movimenti veri nelle piazze con migliaia di immigrati raccolti per manifestare il proprio diritto alla cittadinanza. La legge espanderebbe i criteri per ottenere la cittadinanza italiana e riguarda soprattutto i bambini nati in Italia da genitori stranieri o arrivati in Italia da piccoli. Allora perché dannarsi tanto quando i diretti interessati sembrano disinteressati? E’ ancora più insopportabile sentire chi parla di momento inopportuno per approvarlo, solo per mero calcolo elettorale, come se fare una cosa che si ritiene giusta ed indispensabile possa essere rimandata. Governo, ci credi veramente? Allora poni la questione di fiducia come per la legge elettorale. Dobbiamo guardarci intorno per capire. Lo ius soli inteso in questo modo non è previsto in nessuno stato dell’Unione Europea. E non solo. Guardiamo cosa accade in un piccolo Stato a noi vicino, sebbene non parte dell'Unione. Che succede in Svizzera? La cittadinanza svizzera può essere ottenuta da un residente permanente che abbia vissuto in Svizzera per almeno 12 anni ed abbia vissuto nella nazione per gli ultimi 3 o 5 anni prima della richiesta della cittadinanza. Bisogna inoltre parlare fluentemente almeno una delle lingue nazionali, dimostrare di essersi integrato con la vita in Svizzera, di avere familiarità con le abitudini, i costumi e le tradizioni svizzere, di essere conforme alla leggi locali, di non costituire pericolo per la sicurezza interna od esterna. Vi sembra così assurdo? Con grande rispetto per questa nobile forma di protesta non violenta, preferirei sentire lo stesso eclatante impegno al digiuno da chi può permettersi di scegliere di non mangiare per un giorno, verso coloro che il digiuno sono obbligati a farlo perché spesso non hanno altre opportunità.

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Franco Parlavecchio

Pensatore intermittente , sempre condizionato dal cuore , vincolato da un incurabile senso di giustizia. Ha vissuto una vita divisa fra la passione per la politica e la concretezza dell’impegno lavorativo. Ha ricoperto diversi ruoli politici che gli hanno permesso di provare a mettere in pratica le sue idee facendolo scontrare con i muri dell’indifferenza e dell’individualismo. Ora fa l’opinionista per una rivista on line, Perugia Today, come osservatore vicino e distante rispetto al mondo che ci circonda. .

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