La vera discriminazione è la mancata olimpiade unica tra atleti norma-dotati e quelli paralimpici. L'importante non è vincere ma partecipare, diceva il barone De Coubertin, fondatore dei giochi olimpici moderni. Calato il sipario sulle Olimpiadi di Parigi, di questo storico motto è rimasta l’ombra sbiadita di due settimane di indimenticabili emozioni sportive ma anche di troppe inutili polemiche dense di faziosità politica. La vicenda della ragazza algerina vincitrice della medaglia d’oro del pugilato nella sua categoria doveva rimanere esclusivamente nel recinto sportivo senza scadere in ambiti ideologici. L’atleta in questione era già stata squalificata ai campionati mondiali per un’alterazione del valore del testosterone, una sorta di doping genetico naturale o indotto dall’uso di sostanze che comunque altera la competizione sportiva. Non vale certo la giustificazione che l’algerina abbia perso in passato contro una donna, perché a parità di condizione atletica o di programmazione agonistica, non c’è gara. È come se si giocasse una partita di calcio pur sapendo che ad una delle due squadre verranno assegnati tre rigori (già succede?). Il diritto di difendere la diversità tra generi parte proprio dall’accettazione delle differenze; vanno considerate e mantenute come valore anche nel rispetto della regolarità delle competizioni sportive. Se secondo qualcuno l’integrazione forzata è più importante del vantaggio agonistico allora è finita la competizione sportiva, in particolare quella femminile perché si creerebbe una forma di disparità che, a parte il tiro al piattello, danneggerebbe proprio il rispetto della diversità. Non a caso vi sarete accorti come dalle Olimpiadi di Parigi non siano emerse notizie eclatanti sui controlli antidoping, per numero e parametri delle analisi. Ci sono stati solo un paio di squalificati, non di spicco, forse perché lo spettacolo vale molto di più della salute delle persone. Eppure, anche in altre discipline, come nel caso delle corse di velocità sono apparse fasce muscolari anomale, aumento delle dimensioni della mandibola ed altri chiari effetti non proprio naturali. Ed a proposito del tema dell’integrazione, nessuno dei grandi portatori della verità assoluta, ha fatto notare come mai ci troviamo di fronte ad un’altra Olimpiade separata completamente dalle Paralimpiadi che iniziano una settimana dopo la fine delle altre. Se le due manifestazioni fossero state svolte contemporaneamente, ci sarebbe stata la giusta visibilità per tutti coloro che dimostrano di dare un calcio alla vita grazie all’infinita forza di volontà. Ed invece adesso gareggeranno nel completo buio mediatico. Su questo tutti tacciono…nessuna polemica, solo il silenzio per chi è veramente invisibile.
Pensatore intermittente , sempre condizionato dal cuore , vincolato da un incurabile senso di giustizia. Ha vissuto una vita divisa fra la passione per la politica e la concretezza dell’impegno lavorativo. Ha ricoperto diversi ruoli politici che gli hanno permesso di provare a mettere in pratica le sue idee facendolo scontrare con i muri dell’indifferenza e dell’individualismo. Ora fa l’opinionista per una rivista on line, Perugia Today, come osservatore vicino e distante rispetto al mondo che ci circonda. .
All author postsConcessionaria SAET I.S. per l'Umbria.
Via Pietro Soriano 32 06132 Perugia.
tel. 075 824 4723