Che tristezza vedere le persone esultare per la morte di qualcuno, soprattutto se l’unica colpa della vittima è quella di avere un pensiero diverso dal nostro, anche dal mio, ma senza aver commesso alcun crimine. Mi riferisco in particolare al giovane politico americano Charlie Kirk, famoso attivista di destra, dotato di stile diretto e provocatorio, ucciso dopo essere stato colpito da un proiettile mentre pronunciava un discorso durante un evento in un campus universitario, assassinato barbaramente durante l’iniziativa pubblica, davanti alla moglie ed ai figli presenti in quel momento. Per qualcuno che ritiene di essere il detentore della verità assoluta, questo criminale è diventato un eroe perché secondo questa dottrina gli oppositori politici non si contrastano, si ammazzano. Chi pensa che questo personaggio, solo per le cose che ha detto, “se lo è cercato”, è un complice dell’omicida, come se fosse stato nello stesso luogo a premere il grilletto o ad incitare l’omicida nel suo folle crimine. Peccato che spesso questi soggetti coincidono con quelli che inorridiscono quando il gioielliere per legittima difesa spara ed uccide chi commette una rapina. Come se fosse più grave pensare e divulgare un qualsiasi tipo di idea rispetto a chi minaccia con la forza o con l’uso di un’arma. È la solita ideologia a doppio binario: da un lato si giustifica la violenza contro chi diffonde delle idee diverse dalle nostre e dall’altro si diventa garantisti verso i criminali della gioielleria accanto.
Pensatore intermittente , sempre condizionato dal cuore , vincolato da un incurabile senso di giustizia. Ha vissuto una vita divisa fra la passione per la politica e la concretezza dell’impegno lavorativo. Ha ricoperto diversi ruoli politici che gli hanno permesso di provare a mettere in pratica le sue idee facendolo scontrare con i muri dell’indifferenza e dell’individualismo. Ora fa l’opinionista per una rivista on line, Perugia Today, come osservatore vicino e distante rispetto al mondo che ci circonda. .
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