Il Blog di Franco Parlavecchio

03 November 2017 by Franco Parlavecchio
Omicidio Meredith, Perugia guarda avanti: è tutta un'altra città
perugia

Dieci sono gli anni trascorsi dall’omicidio di Meredith Kercher. A seconda di come li si guardi, sembrano ieri o un secolo fa, tuttavia oggi Perugia è un’altra città. L'episodio di via della Pergola non ha cambiato solo la vita delle persone coinvolte e quella dei loro affetti ma è stato un punto di non ritorno. Indipendentemente dalla gravità dei fatti, dagli innocenti e colpevoli e dall’aspetto giudiziario che comunque non ha restituito al mondo una bella immagine dell’Italia, da quel momento Perugia non è stata più la stessa, o forse si è resa conto di essere già cambiata. In un attimo la cittadina tranquilla, almeno in apparenza, si è trasformata nell’immaginario collettivo in una falsa città dello sballo, addirittura per qualcuno la capitale della droga. Una trasformazione che l'ha portata all'abbandono da parte di molti studenti stranieri che ne sentivano parlare in modo poco positivo. Anche il tema della sicurezza ha cominciato ad essere oggetto di una sensibilità diversa da parte dei cittadini; le istituzioni ci sono arrivate con qualche anno di ritardo, colpevoli di una cultura politica che spesso ha sottovalutato il problema. Credo sia stato l’inizio di un regresso, almeno percepito, che ha persino portato al cambiamento di colore politico nella gestione dell’amministrazione cittadina, dopo ben 68 anni vissuti nella stessa direzione. È ben noto che l'immagine cucita addosso a questa città abbia comunque stimolato la presenza diffusa dello spaccio di droga. Un problema reale, se pensiamo che gli spacciatori sono direttamente proporzionali ai consumatori. È questo uno dei fattori che ha influito sull’abbandono del centro storico da parte delle famiglie; il cuore della città aveva smarrito tutto il suo fascino e la sua tranquillità. E’ come se quel giorno fosse iniziato l’anno zero: un processo involutivo che la classe dirigente ha vissuto troppo distrattamente, forse perché personalmente poco toccata dal cambiamento, incurante di quanto quel cambiamento abbia invece influito sulle vite dei cittadini. Oggi le istituzioni, a dieci anni di distanza da quel terribile evento, non ricordano. Si fa finta di niente e gli stessi perugini sembrano distratti o forse volontariamente disattenti, continuano le proprie vite mostrando una straordinaria resilienza. Nessuna mancanza di rispetto per la tragedia, seppure l'oblio potrebbe sembrarlo, eppure, anche se c’è molto da fare, avverto un risveglio di orgoglio civico che non vive di appartenenze ma solo di voglia di ripartire. Anche quel casolare dell’omicidio di Meredith ha perso il fascino della curiosità nera che avvicinava turisti e fotografi. Anche quello è cambiato per tornare alla normalità, ci sono tende alle finestre e un tavolo da pranzo sotto il portico. Cancella e riavvolgi. Riparti. I drammi non si possono eliminare dalla storia ma Perugia dimostra di guardare avanti.

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Franco Parlavecchio

Pensatore intermittente , sempre condizionato dal cuore , vincolato da un incurabile senso di giustizia. Ha vissuto una vita divisa fra la passione per la politica e la concretezza dell’impegno lavorativo. Ha ricoperto diversi ruoli politici che gli hanno permesso di provare a mettere in pratica le sue idee facendolo scontrare con i muri dell’indifferenza e dell’individualismo. Ora fa l’opinionista per una rivista on line, Perugia Today, come osservatore vicino e distante rispetto al mondo che ci circonda. .

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