Mi scuso, nello scorso articolo avevo descritto i ProPal come i nuovi fascisti “moderni”; dato che si definiscono anche pacifisti, sarebbe meglio utilizzare un nuovo termine, quello di pacifascisti. Mentre la guerra a Gaza subisce una battuta d’arresto e si cerca, seppur con mille difficoltà, un ritorno alla normalità, questi gruppi si organizzano in gravissimi atti di violenza, per non sparire dai radar della visibilità pubblica. L’ultimo episodio è stato proprio quello della violenta irruzione nella sede della Stampa di Torino, un vero e proprio atto di tipo squadrista degno di un periodo molto buio della nostra storia, al grido di “Giornalista terrorista sei il primo della lista”. E se avessero attaccato un altro quotidiano, lo sdegno pubblico sarebbe stato lo stesso? L’informazione si può criticare, non si minaccia, si rispetta, sia che si tratti di Libero, del Resto del Carlino o del Corriere dello Sport. E perché hanno attaccato un giornale così vicino alle posizioni dei ProPal? Sembrerebbe quasi un controsenso. Ed invece non lo è perché questo quotidiano, si è permesso di fare da megafono anche degli ostaggi israeliani, perfino intervistando una delle persone che è rimasta prigioniera in un tunnel. Ecco il peccato originale: per questi estremisti devi essere totalmente prono alle loro folli ideologie. Ovviamente tra i commenti quasi unanimi di condanna si è distinta la solita Albanese, quella che è stata accolta con tanto di onori anche in Umbria, con dichiarazioni pericolose e minacciose nei confronti dei colleghi della Stampa. Sarebbe ora che qualcuno si rimangiasse gli elogi fatti ad una esaltata, diventata icona politica in modo troppo affrettato. Adesso voglio vedere se la magistratura adotterà condanne esemplari nei confronti di questi violenti che continuano a commettere reati grazie ad un’impunità che spesso viene giustificata con tanto di connivenza di qualche forza politica.
Pensatore intermittente , sempre condizionato dal cuore , vincolato da un incurabile senso di giustizia. Ha vissuto una vita divisa fra la passione per la politica e la concretezza dell’impegno lavorativo. Ha ricoperto diversi ruoli politici che gli hanno permesso di provare a mettere in pratica le sue idee facendolo scontrare con i muri dell’indifferenza e dell’individualismo. Ora fa l’opinionista per una rivista on line, Perugia Today, come osservatore vicino e distante rispetto al mondo che ci circonda. .
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