Forse molti hanno dimenticato che è stata una battaglia politica portata avanti da un pezzo della sinistra molti anni fa. Era rimasta chiusa in un cassetto ed ora è diventata una delle proposte più significative dei Cinque Stelle, forse anche quella che gli ha attirato più consensi. Hanno prospettato una forma di redistribuzione della ricchezza attraverso aiuti economici a cittadini e famiglie italiane considerate sotto la soglia di povertà, considerato che le misure intraprese finora per combattere i bisogni sono risultate insufficienti e/o inefficaci. La misura non può essere spot ma per funzionare deve diventare sistematica. La realizzabilità è piuttosto complicata anche perché ha un costo enorme per le casse dello Stato e non c’è certezza di un reale beneficio collettivo perché non avrebbe senso pensarlo come una forma di sussidio senza programmazione per il futuro. Un contributo simile è stato introdotto in Finlandia nel 2017 e l’ha realizzato un governo di centro destra liberale con un intento diverso, non di combattere le disuguaglianze, ma di favorire l’occupazione e la voglia di cercarsi un lavoro. Ma la Finlandia vive in una dimensione molto diversa dalla nostra; il tempo libero è considerato un valore, mentre da noi non esiste più. E’ un esperimento sociale che dura due anni. E i 560 euro di integrazione si tengono anche se si trova un lavoro. Ciò dovrebbe indurre le persone a cercarselo, o a crearselo. In Italia la proposta del reddito di cittadinanza del Movimento 5 stelle è assai diversa da quella finlandese: si tratterebbe di un sistema misto di reddito condizionato alla formazione e all’accettazione di lavori proposti da enti e istituzioni pubbliche e private. Ciò potrebbe aumentare la stabilità e la sicurezza sociale, così come la libertà di scelta delle persone, la loro possibilità di esprimersi. Ma allo stesso tempo risulta troppo oneroso per le casse dello Stato e non appare così incentivante per la ricerca di una occupazione. Personalmente ho molti dubbi sulla sua realizzabilità in Italia ma affronto il tema con molto rispetto, quello che è mancato a coloro che hanno preso in giro le persone che hanno chiesto di beneficiarne in questi giorni, vere o false che siano. La cosa più fastidiosa è che qualcuno possa fare della facile ironia, soprattutto sulle disgrazie altrui. Il voto alle elezioni politiche ci ha dimostrato come è cambiata e molto la geografia politica. In questo momento nei quartieri popolari si vota Lega o Cinque Stelle, che piaccia o meno è così, tutti gli altri sono percepiti troppo distanti. Quindi, c’è poco da ridere…
Pensatore intermittente , sempre condizionato dal cuore , vincolato da un incurabile senso di giustizia. Ha vissuto una vita divisa fra la passione per la politica e la concretezza dell’impegno lavorativo. Ha ricoperto diversi ruoli politici che gli hanno permesso di provare a mettere in pratica le sue idee facendolo scontrare con i muri dell’indifferenza e dell’individualismo. Ora fa l’opinionista per una rivista on line, Perugia Today, come osservatore vicino e distante rispetto al mondo che ci circonda. .
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