La strage di Corinaldo è una lezione per figli, genitori e disco. Perché affermare che la tragedia del locale di Corinaldo sia stato un dramma annunciato purtroppo è quasi scontato ,per favore non dimentichiamoci di quei ragazzi morti schiacciati sotto la pressione dei coetanei, non trascuriamo che potevano essere salvati. Sì, perché quando organizzi una serata senza rispettare le norme minime sulla sicurezza, stampi il doppio o il triplo dei biglietti rispetto alla reale capienza del locale, se permetti di far scorrazzare bande di incivili in un posto assiepato, la tragedia è dietro l’angolo. E non diamo la colpa allo spray al peperoncino, perché il problema non è l’oggetto ma come è stato usato. Poteva essere un coltello o qualsiasi altro oggetto offendente. Tutto questo è accaduto senza alcun controllo e speriamo non finisca senza colpevole. Sarebbe lecito domandarsi come mai tanti minorenni fossero presenti fino a tarda notte in quel locale, e se questo avvenga regolarmente in chissà quanti altri posti senza alcuna sicurezza. Sarebbe normale domandarsi come mai la SIAE sia così attenta ai controlli dedicati ai pezzi che vengono trasmessi durante la serata, ma non si renda conto dei tanti biglietti stampati in più in modo assolutamente irregolare. Sarebbe lecito capire perché chiamano “concerto” la comparsata di un tipo per tre “canzoni”.Non mi sembra corretto condannare il “cantante” per quella maledetta serata ma sarebbe giusto chiedersi come mai ci sia gente che riesce ad ascoltare pezzi campionati accompagnati da testi (provate a leggerli) così vuoti ma anche sgradevoli da assomigliare ad un sacchetto di vomito.La tragedia non è la causa di tutto questo ma è l’effetto dello schifo che ci gira intorno. E per favore non mi dite che la musica è sempre stata così perché questa volta non parliamo di cultura ma solo di suoni buttati a casaccio. La musica è un’altra cosa.Sono andato a centinaia di concerti, tutti metal, quelli dei brutti sporchi e cattivi, e non ho mai assistito neanche ad un mezzo incidente . C'erano solo persone che avevano voglia di divertirsi e di ascoltare buoni pezzi suonati veramente ed accompagnati da un certo spirito di solidarietà. Forse anche questo fa la differenza.
Pensatore intermittente , sempre condizionato dal cuore , vincolato da un incurabile senso di giustizia. Ha vissuto una vita divisa fra la passione per la politica e la concretezza dell’impegno lavorativo. Ha ricoperto diversi ruoli politici che gli hanno permesso di provare a mettere in pratica le sue idee facendolo scontrare con i muri dell’indifferenza e dell’individualismo. Ora fa l’opinionista per una rivista on line, Perugia Today, come osservatore vicino e distante rispetto al mondo che ci circonda. .
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